Dom. Giorgio Picasso
da “L’OSSERVATORE ROMANO” anno CXVIII n. 254 (2-3 Novembre 1978)
«[…] Ma la Brianza è terra dove, per grazia di Dio, si sa ancora pregare.
Così il Ceppi, per essere fedele al compito d’ogni autentico artista che è quello di farsi interprete degli ideali del suo tempo, si è ben presto avvicinato a quella forma di arte che, giustamente, il Concilio pone al vertice dell’espressione artistica: l’arte religiosa o meglio, l’arte sacra.
… Tuttavia l’espressione migliore dello scultore Ceppi rimane il grande “Cristo Morto”, preparato per la Chiesa Collegiata di Seregno nella primavera del 1977. Di quest’opera ci pare giusto far qui esplicito riferimento, perché dice nello stesso tempo la capacità espressiva del giovane artista, la sua sensibilità al mistero cristiano e nello stesso tempo la perfetta sintonia con le più autentiche espressioni della pietà popolare cristiana…»